Siccità e Desertificazione

Pericolosità Naturali

Siccità e Desertificazione

Preparato da CRSTRA – The Centre for Scientific and Technical Research on Arid Regions, Biskra, Algeria & the Editorial Board.

La siccità è uno dei principali rischi causati dalla scarsità di precipitazioni e determina una serie di impatti:

  • Climatici (aumento delle temperature, dell’insolazione, della forza del vento ecc.);
  • Idrologici (diminuzione del deflusso superficiale, prosciugamento di fiumi e di laghi, esaurimento di sorgenti ed abbassamento dei livelli piezometrici ecc.);
  • Agronomici (compromissione o perdita di coltivi, compresi quelli tipici di aree secche ecc.);
  • Geologici (essiccamento di suolo ed aumento dei livelli di salinità ecc.).

In termini semplici, la desertificazione si fa coincidere con un evento siccitoso particolarmente critico (sia per intensità che per durata), capace di creare condizioni tali da produrre un paesaggio simile a quello desertico. Questo evento siccitoso critico, infatti, produce un’ampia serie di effetti in grado di degradare la vegetazione ed il suolo, tra cui:

  • La vegetazione d’alto fusto (foresta tropicale) viene ridotta a savana;
  • La savana evolve in un paesaggio steppico;
  • Il clima diviene eccessivamente secco.

Due fattori sembrano cruciali nel determinare la desertificazione:

  • Condizioni di fragilità fisica, naturale;
  • Una forte pressione antropica eccedente la soglia di accettabilità.

La siccità è uno stato (normale o temporaneo) di deficienza idrica del suolo e/o di una regione, che si protrae per un periodo sufficientemente lungo da produrre impatti sulla vegetazione coltivata o naturale (dal sito web Wikipedia).

In senso lato, la desertificazione è sinonimo di una crisi ambientale capace di produrre condizioni o paesaggi simili a quello di un deserto (da Encyclopedia of Environmental Studies, 1999).

La siccità e la desertificazione producono effetti negativi in tutti gli aspetti della vita, svelando quanto siano interdipendenti l’ambiente ed i mezzi di sussistenza.

Di seguito si riportano i rischi legati alla siccità ed alla desertificazione:

 

Rischi legati all’ambiente

La siccità e la desertificazione possono causare rischi irreversibili alla biodiversità ed al suolo, nonché perdita di vegetazione. Tra questi, la modificazione della composizione floristica, la riduzione della biomassa prodotta e delle capacità di crescita e riproduzione della vegetazione.

Le conseguenze più allarmanti per quanto riguarda la biodiversità sono:

  • Una peggiore gestione della fauna selvatica e domestica;
  • Diffusione a macchia di leopardo di certe specie floristiche;
  • Corsi d’acqua che da permanenti divengono intermittenti, deteriorando i biotopi di molte specie;
  • Spostamento degli uccelli migratori, che rappresentano un bene dell’umanità, dagli habitat precari del Sahel verso aree umide residuali.

Rischi legati all’impoverimento del suolo, della vegetazione e del bosco

  • La degradazione dovuta ad un eccessivo sfruttamento e cattivo uso di suolo e l’eccessivo sfruttamento dei terreni nelle regioni aride hanno causato un cambiamento climatico a livello globale, ulteriormente accelerato dai cambiamenti climatici.
  • Degradazione della copertura vegetale a seguito dell’eccessivo sfruttamento dei pascoli e conseguente esposizione del suolo a fenomeni erosivi;
  • L’utilizzo di inappropriate pratiche irrigue determina un impoverimento del suolo, con un incremento della salinità, ed una sottrazione di acqua dai fiumi che alimentano i grandi laghi.
  • La deforestazione sottrae alberi la cui funzione è di proteggere il suolo dall’erosione dell’acqua e del vento. Il legno, infatti, rappresenta una fonte domestica indipendente di energia (illuminazione, cucina) in molte zone aride.
Figure 2 – Combination effect of drought and overgrazing in the steppe zones

In condizioni di siccità estrema si possono verificare invasioni di cavallette che possono avere conseguenze catastrofiche sull’ambiente e l’economia di paesi fragili.

 

Rischi legati all’economia

La siccità e la desertificazione hanno conseguenze dirette sull’impoverimento e sulla perdita di raccolti. Come conseguenza di ciò, le popolazioni rurali non riescono a soddisfare le loro necessità di acqua potabile e non riescono a dare nutrimento alle loro famiglie ed al loro bestiame, considerando che i prezzi dei prodotti agricoli aumentano a seguito degli effetti di tali piaghe.

Ricerche hanno dimostrato come il riso prodotto diminuisce del 10% a fronte di un innalzamento di 1°C della temperatura notturna. La diminuzione della produzione di riso determina conseguenze molto serie nelle regioni che lo coltivano.

 

Rischi legati alla povertà ed alle migrazioni di massa

L’impoverimento del suolo è sinonimo di carestia e povertà. Al fine di trovare altre fonti di sussistenza, le popolazioni che vivono in aree interessate dalla desertificazione sono obbligate a migrare. Solitamente gli spostamenti sono verso aree urbane, nei migliori dei casi, o verso altre nazioni. Gli spostamenti delle popolazioni rappresentano una delle principali conseguenze della desertificazione (http://remi.revues.org/document1654.html.)

Secondo la United Nations Convention to Combat Desertification (CCD), tra il 1997 ed il 2020, circa 60 milioni di persone lasceranno le zone desertiche dell’Africa sub-Sahariana per raggiungere il Maghreb e l’Europa.

 

Rischi legati alla salute

La siccità e la desertificazione (impatti dei cambiamenti climatici) creano un disturbo negli ecosistemi e favoriscono la propagazione di alcuni insetti nocivi e di malattie dell’uomo, delle piante e degli animali. Secondo i risultati di alcune ricerche, l’innalzamento delle temperature medie favorirà una maggiore fertilità e crescita degli insetti devastanti ed una maggior frequenza di epidemie, permettendo ad insetti e malattie di colonizzare nuove aree geografiche.

  • Salute umana

La siccità e la desertificazione (impatti dei cambiamenti climatici) sono solitamente accompagnate da una degradazione quali-quantitativa delle risorse idriche e, spesso, dallo sviluppo di epidemie (colera, malaria ecc.).

Anche i venti, in occasione di tempeste di sabbia, possono essere veicolo di malattie della vista (congiuntiviti o problemi respiratori).

Inoltre, mentre i movimenti migratori svuotano le aree rurali, le città spesso sono colpite da disastrose emergenze sanitarie, a causa di carenze infrastrutturali per la pulizia delle acque e per la gestione dei rifiuti; in questi casi, le azioni di prevenzione da parte dei dipartimenti sanitari risulta largamente insufficiente.

  • Salute animale e vegetale

La siccità e la desertificazione (impatti dei cambiamenti climatici) determinano la decimazione del bestiame a causa della scarsità di foraggio. Compaiono nuove malattie. Ad esempio, in alcune nazioni del Sahel (in occasione di periodi estivi particolarmente caldi), le vacche muoiono durante il parto e spesso gli agnelli sono prematuri. I veterinari che operano in quelle aree attribuiscono queste nuove malattie ai cambiamenti climatici.

Le variazioni dell’attività eolica possono cambiare le modalità di diffusione di insetti, di batteri e di funghi, vettori di malattie per le piante. L’innalzamento delle temperature invernali può favorire il moltiplicarsi di insetti nelle risaie, ad esempio. Ricerche hanno dimostrato che il numero di parassiti – insetti come la vespa e le mosche, che depositano le loro uova sopra o dentro i bruchi – diminuisce in occasione di precipitazioni irregolari. In ogni caso, questi parassiti possono essere molto utili nella lotta biologica contro i predatori di molte colture tropicali.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito un chiaro nesso tra le forti piogge che hanno interessato la maggior parte dell’Africa Orientale all’inizio del 2008 e la recrudescenza di malaria. La febbre dengue, ad esempio, è causata da un virus trasportato dalle zanzare e raggiunse livelli catastrofici di epidemia nei Caraibi.

In condizioni caldo-umide si può verificare la comparsa di muffa in alcune coltivazioni di patate.

  • Rischi legati alla sicurezza dei cibi

La siccità e la desertificazione (impatti dei cambiamenti climatici) sono minacce inequivocabili per la sicurezza alimentare dei 9 miliardi di persone che dovranno essere nutrite nella metà del XXI secolo. Al 2050 la produzione di cibo avverrà facilmente. Comunque, paradossalmente, le superfici arabili diminuiranno. Le nazioni sviluppate vedranno diminuire le loro superfici arabili da 0,65 a 0,4 ettari tra il 1990 e il 2010.

  • Rischi legati ai cambiamenti climatici (sequestratori di carbonio)

La siccità e la desertificazione portano all’impoverimento del suolo e, conseguentemente, alla riduzione della capacità del terreno di agire come sequestratore di carbonio e, per contro, ad una sua accresciuta capacità di produrre carbonio.

Il suolo e gli ecosistemi giocano un ruolo fondamentale per il sequestro di carbonio: lo raccolgono e lo immagazzinano. In tal modo, si è stimato che il suolo possa prelevare 2,3 GT (Giga tonnellate) di carbonio all’anno, che rappresenta più di un terzo del carbonio emesso dalle emissioni di combustibili fossili, all’origine dei cambiamenti climatici. La totalità del carbonio trattenuto dagli ecosistemi terrestri è prossimo a 2,500 GT, incusi i 2,000 GT trattenuti dal terreno.

The drought is a major natural risk linked to long-term climatic abnormalities.
It appears by a drying out of the soil in other words a decline of its hydric potential resulting from an important pluviometric deficit (Lefèvre and Schneider, 2003).

If desert regions are subjected to quasi-permanent drought because of the presence of the subtropical high pressures. The zone of Sahel (Mauritania, Senegal, Niger, Chad and Côte d’Ivoire), undergo a rarefaction of rains more and more marked since 1968 to this day.
Certainly, the successive years of drought are interrupted by a return to normal (year 1 to 2) from time to time but the hydric deficit persists with peaks (73/77/82…).

Indeed, the measures made in the experimental fields of Senegal and Mauritania indicate that since 1968, isohyets 300/400 mm are uncalled-for from 100 to 200 km southward in the space of 15 years (from75 to 90) and no year was superfluous (Sircoulon, on 1992).

In the sector of the pluvial farming in Senegal, we record a clear production decrease of groundnut due to the useful shortening of the duration of rainy season and to the more and more frequent appearance of arid periods during the culture.

Although, in Sahel, the drought is at the origin of famine, of conflicts, of exodus and mortality (200 000 died only for the year 1973 when the drought reached its peak.)

The Mediterranean countries also know droughts of several months on the south bank (4 months in Tunis and Algiers, 7 months in Alexandria) and in a lesser degree the North shore (2 months in Barcelona and 3 months in Istanbul) with the exception of the South of Spain (Drain, 2006) already confronted with the water shortage (Margat, 1990).

Multiannual aridity also occurs in Mediterranean region. Besides, the fall of the agricultural productions (especially cereal), the droughts of the period 1990-1999 are also at the origin of the decay of the cedar of the ATLAS in Algeria and in Morocco. (Halitim, 2006).

In Europe, also the decay of the forest domains is also relatively important following the successive episodes of droughts between 1947 and 1976. In France, the drought from 1989 till 1992 engendered an drying out of streams (11000km), a reduction of the agricultural productions (especially those of May) and an increase of the frequency of the fires of bit in Southern zone especially (Lefèvre and Schneider, 2003).
According to the same authors, the aridity can lead disorders at the level of the constructions further to dehydrations of underground clays.

Nevertheless, the difference of rainfall between the North and the South of Sahara is very strong, because in Mediterranean region except the summer aridity, we find the rest of the year of more or less important rains (350 in 750m). Despite very different pluviometric regime, we can hold some criteria common to these arid climates:

  • The global incapacity of the precipitation in view of the potential evaporation.
  • A marked interannual irregularity
  • The momentary excesses of water even in Sahelian region (SIRCOULON, 1992)

What constitutes a major constraint for the biological rise and a threat for the agriculture whose the socioeconomic impact is roughly more striking in the regions of the world where the followed of the populations is strictly connected to a food-producing agriculture and\or to a practice of the breeding as in Sahel.

The drought is also a factor of degradation of natural resources such as the vegetation, pastoral courses and soils, thus, accentuating the process of desertification. in fact, both of the drought and the desertification are very dependant phenomena. Therefore, the Convention to Combating Desertification encouraged countries of the world to begin to fight at the same time the desertification and the effects of the drought (OSS).

From the ecological point of view, desertification is defined as being the conjunction of two phenomena: the occurrence of the prolonged droughts and the excessive pressure of the man and his animals on unstable fragile ecosystems or little cancelling. (Le HOUEROU, 1979/1987).
In the broad sense, desertification can mean environmental crisis which produces conditions or nearby landscapes of those of a desert (Encyclopedia of Environ-Sciences, 1999).

We appoint by desertification, the ecological consequences of an aridification of the climate (Ramade, 2002).
In the sense of the United Nations convention, desertification is the degradation of land in arid and arid sub-humid areas. It occurs when soils are fragile, the vegetable cover is reduced and the particularly harsh climate ( 07-06-94 ).

There are more than 130 definitions of the word desertification in the literature according to Mainguet 1998.

The desertification knew numerous definitions which were the object of intellectual controversies. Beyond the political compromises, a consensual definition of the process was proposed by the Convention on the fight against the

Desertification: ” the desertification is the degradation of land in arid and arid sub-humid areas due to various factors: including climatic variations and human activities “. The desertification thus concerns a process of degradation of lands linked to natural factors aggravated by the action of the man.

Indeed in arid regions, when the degradation of grounds accelerates ceaselessly, reducing the reserves of the productive grounds, it creates an environment similar to that of the deserts: we speak then about desertification. The desertification does not content with destroying the base of the productive resources, it also provokes the loss of the genetic resources, and it increases the atmospheric dust, disrupts the process of natural recycling of waters and disrupts the economy of a country pulling movements of populations. It is synonymic of loss of biological and economic productivity of arable, pastures and woody lands.

In view of the various examined definitions, the climate countered as a determining factor.

What is the climate determining?

The process of desertification appears, generally in the bioclimatic floors characterized by a pluviometer from 100 to 400 mm / year.

Besides, the irregularity and the level of precipitations, the strong temperatures, the drying winds loaded with particles of sand and the intensity of the ETP are so many factors deteriorating especially when the human activities are transplanted there.

The figure 3 illustrates the action combined by the natural and anthropological factors involved in the process of desertification.
The climate has diverse, direct and indirect incidences on ecosystems:
On water resources (weakness of the rainfall, the irregularity);

  • Frequency and continuation of arid period;
  • Aridity of streams and brooks;

On the type of vegetation, its distribution and its density
On grounds by reducing their rate of organic matter and their power of keeping back to water with increase of the risk of Salinization
In other words, by acting on these essential parameters, the climate shapes the ecosystems.
The anthropological action is also important. It falls on behind the step in the climatic action by amplifying the process.

How is the process of desertification made?
The desertification is distinguished from risks with shock effect (devastating floods, earthquakes, forest fires) by the involved mechanisms, by the mode of expression and by its spatiotemporal evolution.

Figure 3: Desertification Process (Lakhdari, 2009)

Two factors seem essential so that the desertification occurs:

  • Conditions of natural physical weakness (physical and biological);
  • A strong human pressure exceeding the acceptable threshold.

As the vegetation declines grounds are subjected more and more to the degradation hazards (erosion, Salinization,) being able to lay bare the source rock.

When the vegetation disappears, the desertification accelerates leaving cleaned grounds where the hydrous and wind erosion causes important damages.

If this phenomenon occurred in an insidious and slow way even in the geologic scale, nowadays, the conjugation of several factors (natural and anthropological) seems to look to it a speed of perceptible acceleration and a faster extension.

For illustration:
In Sudan, the desert encroachment is from 90 to 100 km between 1956 and 1975;
In the Chad, the plant cover setting degraded of 32 % between 1954 and 1974;
In Tunisia, on a sample of 20 000 ha, 7500 ha are become depopulated or 347 % between 1965 and 1974. (The HOUEROU, 1979)
In Algeria, on a sample of 13 000ha, 500 000ha of the steppe become totally depopulated or 41 % (KARA 2000) with an effect more marked at the level of the steppe West where we also note a considerable regression of let us tax climatic (white Artemisia and Alfa), during these last years (SALAMANI and HIRCHE, 2007; AYDOND, on 2009)
In Spain, 31 % of lands would be threatened with desertification. The degradation of the socioeconomic conditions is in the heart of the problems of desertification:
destruction of the bases of production, social system in danger, impoverishment of the populations …
The scale of drought and desertification differs according to the zones of impact in the world: the phenomenon affects more than a country and more than a continent and tends to increase these last decades. Meadows of the third party of the appeared lands is threatened.
So, the vulnerable zones represented in figure 4 are situated in arid zones and semi arid in particular in the suburb of the climatic deserts.

Figure 4: Desertification Vulnerability (Sources :FAO)

The process seems to reach continents of which we thought formerly under cover such as Europe in particular in its south bank: the current situation of the South of Spain is worrisome (Figure 6).

The scale of desertification at the world level:
Meadows the third party (1/3) of the appeared lands is threatened
1 billion persons are concerned
A reduction of the farmlands of: 2/3 for Africa, 1/3 for Asia and 1/5 for the Latin America and the Caribbean (Caribbean islands) [Source: the UNO, the FAO and the UNESCO]
24 billion tons of fertile soils disappear every year.

Vi sono quelli riguardanti i suoli:

  • Riduzione dello spessore del suolo;
  • Riduzione del contenuto organico dei suoli;
  • Riduzione della fertilità dei suoli;
  • Formazione di croste o compattazione dei suoli;
  • Incremento della frequenza ed intensità dei venti, della produzione di polveri e dello spostamento delle dune;
  • Riduzione di qualità e quantità delle acque superficiali e sotterranee;
  • Effetti sull’agricoltura pluviale che interessa un’estesa superficie di nazioni come ad esempio l’Africa (il Sahel ed il Maghreb);
  • Anche l’agricoltura d’irrigazione viene colpita; restrizioni nell’uso dell’acqua possono interessare l’irrigazione delle colture, gli usi domestici come l’innaffiamento dei giardini, gli usi industriali, turistici ecc.;
  • Esaurimento delle sorgenti e dei piccoli corsi d’acqua;
  • Deterioramento della riflettenza relativa dei suoli (cambiamento di albedo).

Quelli riguardanti la biodiversità:

  • Riduzione della copertura vegetale;
  • Diminuzione della biomassa aerea;
  • Diminuzione di produzione;
  • Modifiche nella distribuzione e nella frequenza di specie chiave;
  • Deterioramento della riproduzione di specie chiave.
  • Incendi boschivi più frequenti e maggiormente distruttivi (perdita di foreste e di specie animali).
  • Quelli riguardanti gli animali (allevamenti):
  • Modificazioni nella distribuzione e nella frequenza di specie chiave;
  • Cambiamenti nella composizione delle greggi;
  • Declino nella riproduzione del bestiame.

Quelli riguardanti gli aspetti socio-economici:

  • Cambiamenti nell’uso del suolo e dell’acqua
  • Cambiamenti nelle modalità di occupazione dei territori (ad esempio abbandono di villaggi)
  • Cambiamenti nella popolazione (demografia, migrazioni, salute pubblica)
  • Diminuzione drastica o perdita di raccolti: come conseguenza, le popolazioni, specialmente quelle rurali, trovano difficoltà nel soddisfare i loro bisogni e quelli del loro bestiame, giacché i prezzi dei prodotto agricoli aumentano sotto l’effetto della siccità;
  • Comparsa di malattie;
  • Inasprimento della povertà, della deruralizzazione finanche la migrazione dei popoli;
  • Intensificazione dei conflitti tra gruppi e tribù, marginalizzazione
  • Comparsa di cavallette, con i danni che esse possono causare alle popolazioni rurali od anche all’intera nazione.

Above all, we have to distinguish between drought and aridity. Indeed, the last one, is a constant climatic phenomenon to which the human was adapted. Nevertheless, the drought is a brutal and irregular reduction of water (Dauphiné, 2003).

Indeed, arid regions populations had developed, by the time, indigenous knowledge allowing them boosting spaces in desert environment (oasis).
The drought, starts like a climatic event in its initial phase, extends gradually to all the fields where water forwards. Thus, it is fundamental to distinguish various types of drought:

  • Meteorological (lack of precipitations),
  • Agricultural ( when the conditions are not able to support agriculture and breeding),
  • Hydrological (lack of water in brooks and aquifers),
  • Socio-Economic (when the insufficiency of water starts to affect people and their lives),
  • The forest drought (refers to the situations where the moisture of the soil and the water reserves become insufficient to satisfy the needs for the trees, the herbaceous plants and forest fauna).
Figure 5: Arid Oued in semi- Arid Region (Algeria)

Siccità e desertificazione si verificano per i seguenti motivi:

  • La predisposizione climatica di certe aree aride e semiaride nel mondo
  • Le popolazioni che vivono in tali aree non riescono a soddisfare i loro crescenti bisogni.
  • L’economia di tali regioni si basa sull’agricoltura di sussistenza.

Le incidenze di questa migrazione sulle risorse naturali sono duplici: sulle zone d’origine e sulle zone d’immigrazione.

Nelle zone d’origine

Le zone d’origine sono degradate ed improduttive, fragili ed esposte all’erosione del vento dal sovra-sfruttamento. Inoltre, le insufficienti tecniche di coltivazione e di irrigazione del suolo, e la sua scarsa fertilità che ne deriva, non permettono di produrre un surplus che possa essere investito per lo sviluppo delle aree stesse. L’abbandono da parte degli uomini costringe le donne ad improvvisarsi un una condizione nuova, a cui non sono preparate.

Nelle zone di immigrazione

In pratica, la maggior parte degli immigranti pratica sistemi di coltivazione intensivi. In tal modo, essi contribuiscono alla riduzione del tempo dedicato al maggese, che a sua volta riduce la rigenerazione delle capacità produttive dei campi. Per questo motivo, le greggi crescono di numero in una sola regione. L’introduzione di migranti con differenti colture, ad esempio quella del cotone nel Mali, ha accelerato il ritmo della deforestazione di queste località. Altri migranti praticano il bracconaggio nelle riserve protette, capace di determinare uno sbilanciamento della fauna locale.

In tal modo, la povertà produce desertificazione che, a sua volta, produce altra povertà.

A causa della pressione economica mondiale, le popolazioni determinano un sovrasfruttamento del suolo e, generalmente, le popolazioni maggiormente colpite da questo sovrasfruttamento vivono in condizioni molto compromesse.

Nelle regioni mediterranee, le zone maggiormente suscettibili sono:

  • Zone iper-aride, in cui le precipitazioni annue sono minori di 100 mm;
  • Zone aride, in cui le precipitazioni annue sono comprese fra 100 e 350 mm;
  • Zone semi-aride, in cui le precipitazioni annue sono comprese fra 350 e 600 mm;
  • Zone sub-umide, in cui le precipitazioni annue sono comprese fra 600 ed 800 mm: queste zone sono particolarmente colpite dalla siccità, all’incirca 5,1 miliardi di ettari (51 milioni di kmq), equivalenti all’estensione della Francia, moltiplicata per 100

Il continente colpito in modo particolare dalla siccità e dalla desertificazione è l’Africa, con quasi il 60% del suo territorio costituito da deserto o da terreni aridi. Grandi carestie hanno già da tempo colpito l’area del Sahel, provocando la migrazione di popolazioni verso aree più favorevoli. Decine di milioni di vittime della fame nell’Africa sub-sahariana incrementeranno, in futuro, i flussi migratori verso il Nord Africa e l’Europa.

Secondo l’UNESCO e l’UNCCD, più di 110 paesi hanno terreni aridi, potenzialmente a rischio desertificazione. Queste terre aride (aride, semi-aride e sub-umide), per la maggior parte sparse sull’intero territorio africano, sono presenti, con vaste estensioni, anche in Asia, America Latina, Australia e negli Stati Uniti d’America.

Due terzi del territorio africano sono terre aride o deserti. L’Africa ha la maggior parte delle terre aride coltivabili, di cui tre quarti sono già degradate. In Africa, le siccità sono gravi e frequenti. Al fine di garantire la propria sopravvivenza, molti paesi africani sono costretti ad attingere in modo spropositato alle loro risorse naturali. La desertificazione del continente ha gravi conseguenze in termini di povertà e sicurezza alimentare.

  • Niger
In this country, where climate conditions, explosive growth of the population, for lack of arable lands (insufficient to ensure a harvest or breed cattle), help increasing the vulnerability of this country towards food insecurity, more than three million people were jeopardized by the famine in 2005.
Much of them are confronted with forced exiles towards more fertile zones, in the South, towards the Benign and in the North towards Algeria and Libya and even Europe through fortune boats. This means not improbable that an important exodus of immigrant populations, like the natives of Niger or Burkinabe, is directed towards the Beninese territory where the conditions of life are less difficult. This will without any doubt cause tensions between migrants and autochthones. More over, This process is already locally started (Pierre OZER, 2005).
  • The region of the Sahel
West Africa undergoes a drought without precedent. This persistent drought resulted in an increased desertification of the region: impoverishment of the soil in the surface and depth of the Chad Lake, modification of the flow of certain watercourses and the level of the groundwater. This desertification has dramatic consequences for the 44 million inhabitants of the Sahel: reduction in drinkable water resources, lower agricultural outputs, losses of livestock and famines (in particular for the periods 1968-1973 and 1980-1984). The drought of the Sahel is the one which sensitized the international opinion with 600000 deaths between 1972 and so much between 1984-1985 (Matari, 2007).
  • Countries of the Maghreb
The Maghreb, with a lesser intensity, was not saved from this risk. Indeed, multiannual droughts continued during these last decades and had an indisputable impact on the steppe ecosystems, in this particular case, the most vulnerable ecosystems to the desertification but also in particular on cereal and fodder agricultural productions.
  • Asia
Asia presents 1.7 billion hectares of arid lands, semi-arid lands and arid sub-wetlands located between the Mediterranean coast and the Pacific shores. The degraded areas include deserts expanding in China, in India, in Iran, in Mongolia and in Pakistan, sand encroachment in Syria, mountainous slopes deeply eroded in Nepal, and medium mountains deforested and overgrazing in Popular Democratic Republic of Laos. In terms of many people affected by desertification and drought, Asia is the most seriously affected continent.
In terms of number of persons affected by the desertification and the droughts, Asia is the most seriously affected continent.
  • Latin America and the Caribbean
Deserts and arid lands cover approximately a quarter of Latin America and the Caribbean, rather known regions for their ombrophil forests. Poverty and pressures exerted on the available lands resources cause degradation of the grounds in these arid areas.
  • Europe

At the moment, 17 % of the European population is affected by the problem of water lack. However, in the absence of new measures, the situation of ” severe hydric stress ” could increase more.

The drought is pertaining to the natural conditions, such as the pluviometric deficit. During the last thirty years, these episodes considerably increased in number and in intensity in the Union. The cost of the damages caused in the European economy during this period was estimated at an amount included between 85 and 100 billions €.

In 2003, one of the greatest droughts affected more than 100 million persons and near a third of the territory of the EU, involving a damage evaluated to 8,7 billions €. As a rough guide, in the U.E. 1303: knew the most important aridity of the millennium: the Rhine could be crossed on foot.
The droughts of the years: 1540, 1719, 1874, on 1906, 1911, 1912, on 1921, 1945, 1947, on 1949, 1953, 1957, on 1964 are very revealing of the continent vulnerability.

For recent period, the droughts of 1976, 1988 1989, 1990, 1991, on 1992 and 2003 had important impacts on the ecosystems and the cultures
Europe, as well as on the health (abnormally high death rate linked to the scorching heat, the number of deaths being from 15000 deaths to France (vulnerable persons)).

Also, Spain is confronted with a water shortage stressed by the drought (MARGAT, on 1990).
Besides, forest fires know an outbreak in particular in the Mediterranean Basin. Portugal was a victim since 2001: 800 000ha missing persons. It’s the same for Greece, Spain and the South of France.

 

Siccità e desertificazione possono avere effetti su tutti gli aspetti della vita:

  • Conseguenze sulla vita delle persone

La desertificazione e la siccità esasperano la povertà e, quindi, l’instabilità politica. Contribuiscono, in modo significativo, alla scarsità di acqua, agli spostamenti interni delle popolazioni, alle migrazioni ed alle scomposizioni sociali. Ciò può essere un elemento importante di instabilità sociale, di tensioni tra paesi confinanti e causa scatenante di conflitti armati. E’ sempre più chiaro come esista una stretta relazione tra disordini e conflitti sociali, da un lato, e problemi ambientali, quali la desertificazione, dall’altro.

Attualmente, più di 500.000 persone dell’Africa sub-sahariana si sono spostate verso le coste della Mauritania, nella speranza di poter raggiungere le Isole Canarie. E questo è soltanto l’inizio giacché, secondo le Nazioni Unite, circa 60 milioni di persone lasceranno le zone aride sub-sahariane per il Nord Africa e l’Europa da qui al 2020.

  •  Conseguenze socio-economiche

La degradazione del suolo, come conseguenza della siccità, della desertificazione e dei cambiamenti climatici, colpisce una porzione significativa di terre coltivabili del pianeta ed ha un impatto diretto sugli standard di vita delle popolazioni e sullo sviluppo economico delle nazioni. Produce perdite economiche per i contadini, condiziona i mercati alimentari locali e regionali ed è fonte di instabilità sociale e politica.

L’impoverimento del suolo per effetto della siccità e della desertificazione determina povertà ed erosione socio-culturale. E’ una distensione delle strutture tradizionali e la loro trasformazione determinata dagli effetti della economia di mercato (BEDRANI, BESSAOUD, 2006).

Le prime valutazioni sulle conseguenze della siccità in Francia, ad esempio, prefigurano un danno all’agricoltura pari ad 1 miliardo di Euro e 1,6 miliardi di Euro per i danni causati dagli incendi. Rimangono ancora da stimare i danni sul patrimonio culturale e sull’ambiente.

(Comunicato stampa, prime valutazioni sulle conseguenze della siccità del Consiglio dei Ministri Francese).

In Nord Africa, ad esempio, i costi annuali della desertificazione vanno dall’1,36% del PIL (in Algeria) allo 0,4% (in Marocco). Nelle regioni sub-sahariane, essi vanno dall’1 al 10% del PIL per quanto riguarda l’agricoltura. Infatti, essi prendono in considerazione solo i costi diretti della desertificazione (solo perdite in ambito agricolo).

A livello socio-economico, la desertificazione riduce sensibilmente le risorse economiche. Secondo una recente ricerca della Banca Mondiale, la perdita di risorse naturali di un paese del Sahel corrisponde al 20% del suo PIL annuale. Si stima che, su scala globale, il deficit di aree colpite dalla desertificazione ammonta a circa 42 miliardi di dollari all’anno. I costi economici e quelli sociali, indiretti, che interessano le aree non direttamente colpite, comprese le ondate di rifugiati ecologici e le perdite nella produzione nazionale di cibo, possono essere senz’altro più alti.

  • Conseguenze ambientali

Poiché le zone adiacenti a quelle desertiche sono soggette alla crescente pressione della desertificazione, la vegetazione è destinata a scomparire per centinaia di milioni di ettari ed ulteriori volumi di polveri vengono trasportati dal vento. Polveri che dal 1980 sono aumentate in maniere molto evidente.

Ogni anno, il Sahara immette circa un miliardo di tonnellate di polveri nell’atmosfera. Più di 100 milioni di tonnellate raggiungono l’Europa. Esse sono causa di seri problemi di salute nell’Europa meridionale, ad esempio in Spagna, poiché le alte concentrazioni di queste particelle fini degrada la qualità dell’aria che respiriamo.

  •  Patrimonio culturale

Le comunità che risiedono nei deserti o nelle zone limitrofe vivono in perfetta armonia con la natura e mantengono tradizioni e conoscenze locali; quest’ultime sono messe a rischio dalle pressioni economiche e dai crescenti problemi ambientali dovuti alla siccità, alla desertificazione ed ai cambiamenti climatici.

E’ ovvio, però, che se le persone sono costrette ad abbandonare la propria cultura per sopravvivere, adottando un nuovo modello di vita, un patrimonio mondiale di inestimabile valore verrà perduto.

Un esempio è rappresentato dall’ecosistema delle oasi o dall’agricoltura delle oasi, considerati un patrimonio culturale in Algeria ed anche nel Maghreb.

Diversi problemi ambientali ne mettono a rischio l’equilibrio e addirittura l’esistenza.

In questi ambienti, il pericolo più serio è rappresentato dall’estremo livello di desertificazione. Minaccia il 60% delle aree urbane, delle terre agricole e delle piantagioni di palme, 30 km di canali d’irrigazione e 10 km di strade.

Figure 6 – Sand dune of village at Sahara

Consequences on health (Human, animal and vegetal)

Drought and desertification (climate changes impacts) disturb the ecosystem and support the propagation of certain harmful insects and diseases of humans, plants and animals. According to the research results, higher average temperatures will increase the fertility rate and of growth of the devastating insects and the frequency of epidemics, and will allow insects, diseases and adventitious to gain new geographical surfaces.

Human health

Drought and desertification (climate changes impacts) are generally accompanied by a qualitative and quantitative degradation of water resources, and often of the development of epidemics (cholera, malaria etc).

Winds are also, at the time of the sandstorms, vector of ophthalmologic diseases (conjunctivitis).
In addition, as migratory movements empty rural areas, cities fill under often disastrous sanitary arrangements, for lack of infrastructures of cleansing of waste water, of liquid waste processing, management of waste; in these cases the prevention and the medical departments will be largely insufficient.

Drought and desertification (climate changes impacts) disturb the ecosystem and support the propagation of certain harmful insects and diseases of humans, plants and animals. According to the research results, higher average temperatures will increase the fertility rate and of growth of the devastating insects and the frequency of epidemics, and will allow insects, diseases and adventitious to gain new geographical surfaces…

Animal and vegetable health

Drought and desertification (climate changes impacts) cause the decimation of herds for lack of grass. New diseases appear. For example, in countries of the Sahel (for periods of hot summer days), cows generally die at the time when they put low, often calves are premature. The veterinary surgeons as of these areas bound these new diseases to climate change.

The modification of the mode of winds is likely to change the diffusion of insects as well as bacteria and mushrooms vectors of plants diseases. The rise in the winter temperatures will support the multiplication of bee moths drilling machines in the rice systems for example.
Studies reveal that the number of parasitoids – insects such as wasps and flies which lay their eggs on /or inside the caterpillars – falls in the event of irregular rains. However, these parasitoids are very useful in the biological fight against ravagers of many tropical cultures.

The World Health Organization established a clear bond between the strong rains which have affected the major part of the East Africa at the beginning of 2008 and the recrudescence of malaria. Dengue for example, grave disease caused by a virus transmitted by the mosquitoes, reached catastrophic epidemic levels in the Caribbean.
Appearance of mildew in certain areas of potato growing, a disease which is spread under the hotter and wet conditions.

Consequences on soil and biodiversity:

On soil

  • Reduction of soils thickness;
  • Reduction in the organic matter of soils;
  • Reduction in the fertility of the soils;
  • Formation of a crust/soils compaction;
  • Appearance/growth of the frequency/intensity of winds of dust/formation and movements of dunes;
  • Saltiness/alkalization;
  • Reduction in quantity and quality of surface and/or underground water ;
  • Effects on the pluvial agriculture which occupies an important surface of countries for example Africa (the Sahel and the Maghreb);
  • Irrigated agriculture is also affected; water restrictions can be pertaining to irrigation of crops, the domestic uses of water, such as gardens watering or industrial sampling, tourist etc;
  • Increase in the sources arid up and the small watercourses;

Deterioration of the relative reflectance of grounds (change of the albedo).

Figure -7-: Map of the geography of water dominant problems in the world (MARGAT, 1990)

On biodiversity

  • Reduction in the cover;
  • Decrease of air biomass;
  • Decrease of production;
  • Modification of distribution and frequency of key species;
  • Deterioration of the reproduction of key species.
  • Firewood is more current and more important (loss of forest and animal species);

On animal (breeding)

  • Modification of distribution and frequency of key species.
  • Change of composition of herds.
  • Decline of the production of cattle.
  • the productivity of the cattle.

Global consequences on the human stabilization

Drought and desertification are unquestionable threats for the food security of the 9 billion individuals who will have to be nourished in the middle of the 21st century. Their healthy food would be likely to triple production capacities food from here 2050. Nevertheless, paradoxically, arable surfaces decline. It is provided that the developed countries will have seen passing their arable surfaces from 0.65 to 0.4 hectares through anybody between 1990 and 2010.

Then, desertification and drought exacerbate poverty and thus political instability. It contributes in an important way to the scarcity of water, with interior displacements of populations, the migrations and social ruptures. That can be a major cause of social instability, tensions between bordering countries, even of armed conflicts. It appears more and more clearly that there is often a close relationship between disorders and social conflicts, on the one hand, and environmental problems, like desertification, on the other hand.

Socio-economic consequences

The impact is essentially on:

  • The agricultural systems (falls of returns, the quality is affected…)
  • Declines of agricultural income: this situation is more marked at the level of countries on agricultural economic base.

The lands degradation of consequence of drought, desertification and change of climate, affects a significant share of arable lands of the planet and has a direct impact on the standard of living of populations and the economic development of countries. It involves economic losses for farmers, it disturbs the local and regional food markets and it is source of a social and political instability.

The soil impoverishment by the effect of drought and desertification is carrying poverty and socio-cultural erosion. It is a relaxation of traditional structures and their transformation under effects of the market economy (BEDRANI, BESSAOUD, 2006).

The first assessments carried out on consequences of drought in France for example, advance the figure of a billion Euros of damage for agriculture and 1.6 billion Euros for the damage caused by fires. It still remains to evaluate the impact of these events on cultural heritage and naturalness.
(Press release, first assessment of drought consequences, reported by the French Council of Ministers).

In North Africa, for instance the annual costs of desertification included are between 1.36% from the PIB (Algeria) and 0.4% (Morocco). In the sub-Saharan countries, they range between 1 and 10 % of the agricultural PIB. These costs are under-estimated altogether. They take into account, indeed, only the direct costs of desertification (only agricultural losses).

On the socio-economic level, desertification reduces economic resources considerably. According to a new research of the World Bank, the loss of natural resources of a country of the Sahel corresponds to 20% of its annual (PIB) gross domestic product. It is estimated that on a worldwide scale, the shortfall of zones immediately affected by desertification amounts to 42 billion dollars per annum approximately. Economic costs and social indirect undergone apart from the Affected areas, including the surge of “ecological refugees” and the national food production loss, could be definitely higher.

The infringement of the systems of production leads to an indisputable poverty, where from a threat of famine. To escape it, men, women and children make appeal to the exodus towards lands more favorable to the life.

The case most illustrating is of that of the migrants en masse from the desert regions of Sahel towards Spain.

It is worth noting that the FAO plans before 2020, a migratory flow about 60 million persons of the desert regions of sub-Saharan Africa towards North Africa and Europe with all that it leads to socioeconomic pressure and thus, political on the territories of reception.

Since zones died desert are subject to the processes more and more accelerated by desertification, the vegetation disappeared on hundreds of million hectares, of new grounds (fine cover) were taken by the wind. By the effect of the wind erosion more and more increased in the weather.
More than 100 million tons of these dusts take the path of Europe in the indisputable consequences both for the health and the environment generally.
Perpetually for a better living environment in development of indigenous knowledge.

Drought and desertification cause sometimes irreversible risks on biodiversity, on the soil and vegetation impoverishment. They involve a modification of floristic composition, a reduction in the covering of the produced biomass and capacities of growth and reproduction of vegetation.

The most alarming consequences with respect to biodiversity appear on:

  • The wildlife and domestic fauna, whose management conditions are bad;
  • Flora, where certain species are jeopardized;
  • Certain waterways, formerly permanent and which became intermittent and upsetting biotopes of many species;
  • Migratory birds which constitute a world heritage and which find in the Sahel of the increasingly precarious habitats in residual wetlands.
  • Degradation pertaining to an overexploitation of grounds until exhaustion, the overexploitation and the bad use of grounds in arid regions caused a change of climate at the global level which is accelerated by climate changes.
  • Degradation pertaining to the overgrazing destroying the vegetable cover which protects grounds against erosion

 

Figure-8– Combination effect of drought and overgrazing in the steppe zones

The soil impoverishment pertaining to the bad practices as regards irrigation involve an increase in salinity, and drain sometimes the waterways that feed the big lakes.

  • The deforestation destroys trees which protect the ground against hydrous and wind erosion. Wood is the domestic independent source of energy (lighting, cooking) in many rural areas.

Risks of grasshoppers invasions in the catastrophic consequences on environment and agricultural economics.

Where a risk can activate another one.

The communities which live in deserts or in neighborhoods live in perfect harmony with nature and maintain traditions and single knowledge, these receipts are jeopardized by economic pressures and increasing environmental problems due to drought, desertification and climate change.

Though, it is obvious, that if men are obliged to give up their culture to survive or adopt a new mode of life, a world patrimony of a priceless value will be lost.
The alive example is the one of the oasis ecosystem where the oasis agriculture which is considered as a cultural heritage in Algeria, even in all the Maghreb knows environmental requirements linked mainly to the blocking with sand which compromises in the long term the durability of these ecological entities of human but ingenious conception (ancestral knowledge in: water management, the ground, the local bio-resources and the built).

In these areas, the most important threat is the silting up (extreme stage of the desertification). He threatens, the towns, Ksours, farmlands, palm groves, roads….

Figure 9: Sand dune of a village in Sahara

So, we attend a threat of preservation of the natural, historical and cultural sites such as: ksour, of a big patrimonial wealth, is also threatened by the blocking with sand, Saoura, Gourara, Touat and Tidikelt in the southwest of Algeria. Ksar de Taghit is considered as a famous historic and tourist site of rupestral engravings).

Their conception allows to emphasize indigenous knowledge, exploited could establish an experience to ease and better manage the impacts of the global warming.

Recapitulation on the process drought / desertification and climate changes:

Having reviewed, all the triggering factors and partial consequences which ensue from it we cannot omit to make the synthesis of the various interactions amplifying the impacts of the risks object of the BE SAFE NET, through the plan illustrating the enchainment and the interdependence of the risks in the deeply moving consequences of the systems of production and socioeconomic organization. As an example, the droughts which raged in 1972/73 in Sahel forced the breeders to settle and the farmers to reduce their food-producing plots of land. The consequences were heavy and amounted to 200 000 deaths for only year of 1973.

I comportamenti umani possono influenzare le conseguenze della siccità e della desertificazione (impatti dovuti ai cambiamenti climatici) attraverso diverse soluzioni di ordine scientifico, tecnico, sociale e politico.

Di ordine scientifico e tecnico:

  • Incremento delle risorse idriche e, in particolare, migliore gestione delle riserve (tecniche di irrigazione che limitano le perdite d’acqua e la salinizzazione dei suoli);
  • Piantumazioni (alberi, barriere verdi ecc.);
  • Stabilizzazione delle dune attraverso vegetazione ed altri sistemi compatibili con l’ambiente;
  • Corretta irrigazione – drenaggio;
  • Identificare e sviluppare quelle colture che meglio possono sopportare gli stress idrici e salini;
  • Creare reti di osservazione degli ecosistemi vulnerabili e dei perimetri irrigati: sviluppo di sistemi di allerta.
  • Incremento della capacità di ritenzione dei suoli per favorire lo sviluppo dell’agricoltura.
Figure 10: Green Dam (isohyètes 300 / 200mm / Algeria)
Figure 11: refforestation in semi-arid region

Di ordine sociale:

  • Supportare la “conoscenza tradizionale” delle popolazioni locali (ad esempio nella gestione delle oasi del Sahara);
  • Un sistema di educazione a supporto di una maggiore consapevolezza nella popolazione rispetto ai suoi comportamenti ed ai suoi atteggiamenti;
  • Formazione tecnica delle popolazioni;
  • Aiuti alimentari, rifornimento di risorse sostitutive (ad esempio gas al posto del legno).

Di ordine politico:

  • Misure legislative: leggi protezionistiche.
  • Sviluppare politiche nazionali e strategie d’intervento (lotta contro l’erosione, produzione di biomasse e riforestazione, controllo e valorizzazione delle risorse idriche, regolamentazione delle attività pastorali, modernizzazione dei sistemi di produzione, diversificazione e sviluppo di nuove attività).
  • Sviluppare programmi internazionali, specialmente per il monitoraggio della desertificazione e per lo scambio di buone pratiche ed esperienze.

Al di là di una maggiore consapevolezza delle popolazioni, i mezzi per gestire o limitare tali fenomeni non sono proporzionali alla scala dei rischi che ne derivano. Se prendiamo come riferimento il concetto di sostenibilità, recentemente considerato come modello ideale per l’umanità, vediamo come i modelli adottati nelle nostre tradizionali attività siano sempre sostenibili: il caso, ad esempio, delle oasi precedentemente evocato.

Certamente, l’impego preso dalle popolazioni di seguire pratiche di adattamento avrà necessariamente un’influenza sulle cause di queste piaghe. Probabilmente, porterà ad una conservazione della biodiversità, alla protezione delle aree attualmente aride, ad un utilizzo del suolo che ne garantisca la fertilità, ad un uso razionale ed economico delle risorse idriche superficiali e sotterranee e ad una migliore organizzazione dei sistemi di irrigazione e di drenaggio.

La protezione delle foreste dagli incendi, dalla deforestazione e dal pascolo intensivo avrà un’influenza positiva nella rigenerazione delle specie del sottobosco e nella protezione del suolo dall’erosione eolica (tempeste di sabbia e spostamento delle dune) e dall’erosione idrica (perdita di suolo fertile).

Esistono sistemi di previsione tradizionali dei rischi legati alla siccità ed alla desertificazione (basati su conoscenze e sperimentazioni locali) e sistemi basati sulla ricerca scientifica (misurazioni e modelli).

Esistono ricerche che contemplano, ad esempio, la modellizzazione dei processi atmosferici; studi relativi ai cicli di siccità; previsioni che si basano sull’attività solare o sulle anomalie delle temperature superficiali degli oceani, cercando similitudini nei precedenti cicli climatici.

Per fare questo, occorre, innanzitutto, raccogliere serie di dati di precipitazione e di deflusso superficiale nelle varie stazioni climatologiche ed idrometriche distribuite nei territori soggetti a questi rischi. Grazie a questi dati, si possono eseguire analisi statistiche per determinare quali possano essere le condizioni medie nel ungo tempo, il possibile inizio della siccità e la gravità della siccità in atto. Solo dopo aver fatto questo si possono ipotizzare eventuali meccanismi di mitigazione.

La difficoltà maggiore è prevedere l’inizio, l’estensione e l’intensità di simili pericolosità.

Al di là degli indicatori fisici, è possibile basarsi anche su misurazioni effettuate su bioindicatori.

E’ meglio prevenire i rischi derivanti da siccità e desertificazione piuttosto che gestirne gli effetti. Vi sono, ad esempio, sistemi di allerta che permettono di prevedere siccità e tempeste di sabbia (desertificazione) facilitando l’implementazione di piani di preparazione rispetto ai rischi possibili. Per quanto riguarda la siccità, esistono diverse misure, in ambito agricolo, che possono migliorare la resistenza del suolo nei confronti della siccità: rotazione delle colture, protezione del suolo e delle risorse idriche e tecniche per il recupero delle acque.

Per quanto riguarda le tempeste di sabbia (desertificazione), per protezione personale esistono strumenti e sistemi di protezione che possono essere messi a servizio della popolazione (ad esempio telefoni, rifugi ecc.).

Inoltre, in caso di penuria di risorse o addirittura di carestia, è necessario individuare tutti i possibili percorsi attraverso i quali veicolare gli aiuti.

Per superare i rischi derivanti dalla siccità e dalla desertificazione deve esistere un buon sistema di gestione della crisi, possibilmente capace di coordinare da un luogo centrale le varie attività di gestione del rischio affidate ai vari dipartimenti autorizzati.

Il miglior modo per mitigare le conseguenze derivanti da siccità e desertificazione è fare affidamento alle conoscenze tradizionali delle popolazioni che abitano le regioni aride.

Conoscenze tradizionali delle popolazioni indigene

Le popolazioni locali hanno un ricco bagaglio di conoscenze tradizionali relative all’ambiente e possiedono metodi che ben si adattano alle condizioni locali. Risulta, pertanto, fondamentale che tali pratiche siano preservate, migliorate ed applicate sia a livello regionale che nazionale. In molti casi, esse risultano essere più sostenibili delle soluzioni a breve termine (Figura 12).

Figure 12: Oases in sand dune environment (Souf, Algeria)

Molte regioni aride costituiscono buoni esempi di vita in relazione positiva con l’ambiente. Il nomadismo si adatta in modo particolare alle particolari condizioni caratteristiche delle terre aride: nel loro continuo spostarsi da una zona con presenza d’acqua ad un’altra, senza mai rimanere nello stesso luogo, i pastori non determinano alcuna modificazione ambientale particolarmente evidente.

In Algeria, sono state adottate numerose e diversificate politiche di lotta alla desertificazione; infatti, sin dal 1970, le autorità locali hanno previsto di adottare misure quali, ad esempio, la “diga verde” (Figura 13), l’implementazione di cooperative pastorali, la promulgazione del Codice pastorale, programmi di adeguamento del prezzo della terra (DGF2, 2004), organizzazione del drenaggio superficiale ed introduzione di energie rinnovabili

Figure 13: Localization of the green dam in Algeria

Other actions can limit the consequences of the drought and desertification as for example:

  • Regeneration and fertilization of soils

To fertilize the soil, it is worth preparing compost, which will become humus and regenerate the soil with its organic matter.

  • Economy of water

Mitigation of drought passes by a better management of water, a good economy and a collective management of the resource (more sparing systems of irrigation).
In period of drought, it is necessary to treat on a hierarchical basis uses of water, to limit them, even to prohibit some of them to privilege others of them.

  • Fight the wind effects

This action is more effective by associating the mechanical fight with the biological fight by building barriers and by stabilizing the progress of sand dunes with local plants besides device mechanics. This way of operating takes into account experiences indigenous knowledge premises which proved their efficiency especially at the level of the blackheads of the main highways of Sahara.

 

Refforestation

Practice culturale adapted

Elaborate sustainable agricultural practices and Adapt cultural plans
Most of the experts agree to say that a combination of global and local strategies can make a lot to help the producers to hold out. The agriculture of preservation, which minimizes the work of the ground, can improve the use of the water, the detention of the carbon and the capacity, to support climatic stress. The producers will have to modify their farming calendar and the plants which they cultivate. For example, the sorghum can better suit than the corn in the drier conditions planned in certain zones of Africa. In South Africa, the farmers already take into account the new distribution of rains and delay the sowing of corn.
Other option, it is worth thinking of using agricultural practices as the direct sowing, which consists in sowing directly in the ground of the seeds of perennials supporting the drought.

Livestock (breeding)

  • The use of improved local breeds are better suited to the climate and its variations that imported breeds. Example: During a recent drought, farmers in Uganda who had kept their Ankole cattle were able to drive to distant water, while those who were replaced by imported breeds lost everything.
  • Where are scarce pastures and forage crops as possible, it is also advisable to keep animals in the lairage to reduce their pressure on the environment.
  • Efforts are underway to recover forage and other foods and make them more digestible for ruminants.
  • Similarly, we look forwards to improve the management of waste (manure and slurry) to reduce methane emissions, notably through more efficient conversion into biogas.
  • Combating desertification is also through a less intensive pasture practice (rotation term) which requires a good knowledge of livestock production and rangeland fodder balances (production / consomation).

In caso di siccità e desertificazione, le autorità predispongono le prime misure per preservare, in primo luogo, la risorsa idrica (sensibilizzando i consumatori d’acqua, informando la popolazione, adottando prime restrizioni ai consumi). Se la situazione peggiora, possono essere predisposte misure maggiormente restrittive.

Quindi, consapevolezza, educazione e formazione della popolazione devono essere percorsi da intraprendere in caso di rischi derivanti da siccità e desertificazione.

Consapevolezza dei rischi e protezione dell’ambiente possono essere declinati attraverso esempi concreti a diversa scala (comune, dipartimento e regione):

  • Comunicazioni alla popolazione,
  • Organizzazione di conferenza, carovane della conoscenza, proiezione di video, messaggi testuali, esposizioni, programmi TV, radio ecc.

L’educazione e la formazione preventiva rispetto ai rischi della siccità e della desertificazione (impatti dei cambiamenti climatici) hanno portato alla costruzione di una vera e propria cultura del rischio nelle famiglie e in altri settori della società civile quali l’educazione di stato.

L’educazione statale ha il ruolo di informare e sensibilizzare il pubblico riguardo ai problemi della desertificazione e della siccità, in particolare inserendo l’educazione ecologica ed ambientale nei programmi di studio delle scuole primarie e secondarie. Questo permette di:

  • Conoscere l’ambiente nel quale si vive;
  • Conoscerne la vulnerabilità;
  • Capire le interazioni fra l’uomo ed il suo ambiente ed i rischi a cui sono soggette certe attività umane
  • Imparare il corretto modo di reagire in caso di allarme, insegnare ai bambini come prendersi cura di se stessi e degli altri sviluppando comportamenti di adattamento responsabili ed indipendenti.

Cosa permetterà ai consiglieri locali di sviluppare un piano di salvaguardia della popolazione dai rischi?

Attraverso lo sviluppo di una cultura del rischio, un esperimento pilota sui rischi connessi ai cambiamenti climatici nelle regioni aride è stato condotto dal Center for Scientific and Technical Research on Arid Regions CRSTRA. Il libro, frutto di tale esperienza, con il contributo dei bambini, è stato tradotto in tre lingue, con un link diretto alla pagina web del BeSafeNet.

Tra i comportamenti che le popolazioni devono assumere per contrastare queste piaghe, una corretta informazione sul clima costituisce un’importante risorsa per contrastare gli effetti negativi della siccità e della desertificazione. Il limitato accesso all’informazione è un costante ostacolo alla capacità di adattamento della popolazione e dei decisori politici.

Occorre motivare le popolazioni delle zone rurali ed il pubblico a fare attenzione ai bollettini meteorologici in TV e radio per la gestione delle loro attività (agricole, trasferimenti ecc.)

Occorre migliorare i sistemi di allarme rispetto a siccità e desertificazione (tempeste di sabbia) distribuendo bollettini d’allarme ai vari uffici competenti del paese al fine di intraprendere corrette misure in caso di rischi imminenti a strade e ad altre infrastrutture (scuole, ospedali ecc.).

Costruire efficienza

Siccità, desertificazione e cambiamenti climatici non tengono in considerazione i confini politici. La cooperazione regionale ha, pertanto, un enorme importanza nello sviluppo di programmi regionali di comune gestione delle risorse idriche e di lotta alla propagazione di malattie causate dai cambiamenti climatici e dalle tempeste di sabbia. I sistemi di adattamento o di riduzione del rischio sono talmente complessi da non poter essere intrapresi da un solo paese, bensì occorre una cooperazione a livello regionale. La gestione di queste piaghe, così come lo sfruttamento delle risorse idriche è la gestione di fiumi transnazionali, richiedono approcci regionali e sovranazionali.

E’ necessario rafforzare le capacità di ognuno attraverso lo sviluppo di reti di relazioni che consentano la condivisione di conoscenze rispetto all’adattamento, alle misure di lotta alla desertificazione ed osservatori locali e regionali.

Devono essere creati programmi di supporto all’agricoltura per la predisposizione dei terreni incolti al pascolo, per il sostegno al trasporto dei mangimi, per il pagamento dei contributi assicurativi, per il pagamento anticipato delle misure di assistenza ad animali e coltivazioni e per la mobilizzazione delle riserve di cereali donati da altri paesi (come ad esempio l’Unione Europea e altri) per il sostentamento degli animali.

Altri settori quali il turismo (la scarsa disponibilità d’acqua di alcuni corsi d’acqua utilizzati come luoghi di sport) e l’energia soffrono la carenza d’acqua (per far funzionare gli impianti nucleari). Questa situazione ha obbligato l’EDF a ridurre la potenza degli impianti nucleari.

In caso di rischio, ogni cittadino deve saper mostrare una buona educazione ambientale, adottando comportamenti che possano impedire conseguenze disastrose. Parallelamente, si devono implementare misure di controllo e di salvaguardia degli ecosistemi e dell’ambiente, insieme ad una maggiore informazione ed educazione ambientale e ad un processo di standardizzazione degli studi sugli impatti.

E’ necessario comprendere bene che la gestione delle conseguenze derivanti da tali rischi ha a che fare con tutte le componenti della nostra società: lo Stato, i cittadini, gli attori economici, gli insegnanti, i ricercatori; tutti sono responsabili, ognuno al suo livello.

Inoltre, affinché la gestione ambientale sia efficace, essa deve avvenire con la collaborazione di tutte le categorie della società: tra dipartimenti del governo, tra organizzazioni professionali, tra collettività territoriali, tra la popolazione e tra i partner stranieri.

Infine, lo Stato deve essere fermo nel definire leggi e regole ambientali da applicare, nel verificarne l’applicazione, nel portarne a vanti l’implementazione, garantendo la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente ed avendo una visione possibile e sostenibile dell’evoluzione delle aree a rischio.

Dimensione internazionale dell’ambiente

Al di la dei nostri confini, e nell’epoca della globalizzazione, si impone una dimensione internazionale del problema. La persistenza e l’amplificazione della siccità, della desertificazione e di cambiamenti climatici pongono una vera sfida a tutti i paesi e li costringono ad un’azione di contrasto a livello globale.

Questo è il motivo per cui i paesi colpiti da queste piaghe si sono impegnati in collaborazioni internazionali ed hanno ratificato circa trenta convenzioni ambientali. Le più importanti sono la “Convention to Combat Desertification”, la “Convention on biological diversity”, la “Convention on climate changes”, la “Convention on the international business of species of fauna and savages threatened flora”, la “International convention on wetlands”, il “Protocol of Montreal on the ozone layer” e la “Convention of Rotterdam on the persistent organic pollutants” (si veda http://www.un.org/events/rio92/agenda21/action12.htm).

Il successo di questi accordi risiede nel loro utilizzo sinergico.

A causa della sua natura complessa, la desertificazione è un fenomeno che racchiude in sé diversi fattori biofisici e socio-economici che interagiscono fra loro in modo graduale.

L’esperienza dimostra come l’intervento umano possa modificare positivamente o negativamente il processo di desertificazione attraverso i sistemi di produzione agricola, la pianificazione urbana e lo sfruttamento delle risorse naturali.

What can encourage local and national representatives to implement citizen safety plans in cases of risk?

Through the development of a risk culture, a pilot educational experiment on the risks of climate change in arid regions has been conducted by the Centre for Scientific and Technical Research on Arid Regions CRSTRA in Biskra, Algeria, in collaboration with the Green Club of the local secondary school. The book developed as part of this project with contributions from the children involved has been translated into three languages with a direct link to the Be Safe Net website.
To inculcate attitudes in the population that can mitigate these threats, the competent services (agriculture, forestry, civil protection, public safety, etc.) provide climate information, which constitutes an important resource to combat the negative effects of drought and desertification. Limited access to information is a constant obstacle to ensuring that appropriate measures are taken and that citizens and decision-makers can adapt their behaviour accordingly.

Citizens from rural areas and the general public must be encouraged to follow the weather forecast on television or on the radio in order to better manage their activities (farming activities, travel plans, etc.).

It is necessary to enhance early warning systems for drought and desertification (for instance, the occurrence of sandstorms), with news announcements by the competent authorities in the countries concerned, so that appropriate measures can be taken where there is a risk of damage to roads or other infrastructure (schools, hospitals, etc.).

Capacity building

Drought, desertification and other impacts of climate change do not take account of national borders. There is therefore a need for joint answers to these problems at the regional level. Regional co-operation has an enormous potential in developing regional programmes for the common management of water resources and in fighting against the propagation of diseases caused by climate change and sandstorms. The efforts required to implement adaptation measures and minimise risks are so extensive that no country alone can carry the burden. Regional co-operation can also increase coherence. These threats (such as Acrididae) know no borders, and water table exploitation as well as technical installations and management in the case of cross-border rivers require supranational and regional approaches.

Human resources must be reinforced by developing networks which will allow the various institutions to share information on adaptation research, measures for combating drought and desertification and the findings of local and regional desertification observatories.

Agricultural support programmes must be put in place to allow grazing ground to lie fallow, and special aids must be foreseen for the transportation of animal feed. Programmes must also ensure the payment of national insurance contributions, the advance payment of agricultural and farming subsidies or the use of cereal reserves supplied by donors (European Union and others) to supplement animal feed. 

Other sectors suffer from a lack of water, such as tourism (the reduced flow of certain waterways restricts their use for leisure or sports activities) and energy (as nuclear power plants need water to function). This situation has, for example, pushed EDF to reduce the output of its nuclear power plants.

When the risk of drought is high, all citizens must show good environmental citizenship by adopting the attitudes and good practices summarised in the sections above on prevention and precaution, which recommend a series of actions in order to prevent the serious consequences of such disasters in future. This can be assisted by implementing monitoring measures, safeguarding ecosystems and the environment, and stepping up environmental education, information campaigns and impact studies.

It must be borne in mind that successfully managing the environmental impact of drought and desertification depends on all segments of society: the state, citizens, economic actors, teachers, researchers and so on. Everyone should take responsibility and must be involved at their own level.

Moreover, in order to be effective, environmental management must be carried out in partnership with all segments of society, namely government ministries, local government, professional bodies, international partners and citizens.

Finally, the state must play a role in defining rules and laws on the environment and in ensuring their enforcement, following up on their implementation, guaranteeing the preservation and promotion of the environment, and ensuring a long-term and sustainable overview of any changes in areas at risk.

International dimension of environmental questions

Beyond national borders, in an era of globalisation, the international dimension of environmental questions calls for action. The persistence and scope of drought, desertification and other effects of climate change are challenges for all countries and must bring them together on a global scale.

This is why countries affected by these disasters are resolutely committed to international co-operation and have ratified about thirty conventions relating to the environment. The most important are the United Nations Convention to Combat Desertification, the Convention on Biological Diversity, the Convention on Climate Change, the Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, the Convention on Wetlands, the Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer and the Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants (see http://www.un.org/events/rio92/agenda21/action12.htm).

The effectiveness of these treaties depends on their application by all parties. Desertification is a complex phenomenon since it combines several biophysical and socioeconomic factors which interact over time.
Experience shows that human intervention can have positive or negative effects on drought and desertification via agricultural production methods, urban planning and the use of natural resources. In order to counter desertification, all of these interdependent factors must be taken into consideration through a strategy founded on scientific tools and research programmes aimed at tackling the problems encountered on the ground.

Le conoscenze relative a siccità e desertificazione (impatti dovuti ai cambiamenti climatici) sono grandemente aumentate durante gli ultimi anni. Le immagini satellitari disponibili sin dagli anni Novanta hanno permesso a specialisti nel campo della siccità e della desertificazione di produrre rapporti sulla catastrofica progressione di queste piaghe e di produrre carte di zonizzazione delle aree colpite. Pertanto, è fondamentale poter proseguire nelle osservazioni (e raccogliere dati in modo sistematico) delle risorse naturali e del loro uso, per meglio comprendere i processi che governano l’impoverimento del suolo, la siccità e la desertificazione e per valutarne gli effetti. Gli stessi dati sono necessari per dare immediato avviso ai decisori politici affinché questi possano, attraverso una visione realistica dei problemi ambientali, impostare politiche di sviluppo e conservazione, incrementare gli investimenti nel migliorare l’utilizzo del suolo e giustificare investimenti in possibili strumenti di sussistenza. Da qui, la necessità di poter disporre di carte del rischio e di poterle aggiornare periodicamente.

Remote sensing: a tool for monitoring.

Several researches were launched in this objective of monitoring, follow-up and cartography of drought, desertification and climatic changes impact in countries affected by these plagues.

Figure -15- Wind lane Map and the risk of silting in West region of Biskra CRSTRA (Algeria)

Example:

Research carried out in the Algerian steppe, the Tunisian South (Menzel Habib) in sub-Saharan countries (Niger) and on the desert fringe of the Nile clearly proved the feasibility of the follow-up of desertification by satellite. Time to confront resultants with the reality of the ground and necessity of the spacial imaging

Reports:

Indicators of the drought and desertification state (color and composition of soils, roughness, deposit rates of vegetation) and of its evolution, could be obtained since space by remote sensing. Maps can be elaborated from these indices whose crossings in a GIS give the state of environment to a T time.

Expander cards of mobile sands and the biomass degradation were established by remote sensing by image processing and of indices such as the vegetation index, color and brightness of surfaces recorded by images are calculated.

The remote sensing techniques, combined with a very good knowledge of soil, allow detecting the evolution of degradation of arid regions but also their restoration.

Considering these risks exceed the limits of countries even continents, programs such as the Cameleo program (). The IRD led, in collaboration with the Egeo unit of Institute of space applications of the Joint Research Center and with the support of the European Union, This research, which associates Algeria, Egypt, Morocco and Tunisia, and is based on the Roselt network; aim at defining a complete method of follow-up of desertification in the south of the Mediterranean.
It is in particular a question of obtaining, on field and by satellite remote sensing, data usable for management of the arid environment and similar from a country to another. This in order to identify, at a local scale, zones where soils and vegetation are degraded, are stable or to be improved, and to understand relations between these changes and their use by the man.

In Algeria, map of sensibility in the desertification was elaborated in 1995 by the FGD and the ALSA. It is perpetually actualisable.Therefor,the Center of Scientific and Technical Reasearch on Arid Regions (CRSTRA),elaborated vulnerability maps on desertification and silting through ecological entities.
Besides, the OSS, the HAD and the partners of the Magreb (ALGERIA TUNISIA MOROCCO) work at the implementation of the early alarm system through the Life SMAS project, this alert focuses on the production and the distribution of indicators of vulnerability of naturalresources, compared to the climatic and anthropological press to which they are subjected. The elaboration of indicators has to use all the available approaches, climatic satellital embellish with images, in the compilations of the meteorological, dated, the biophysics and socioeconomic. The indicators of premature alert of the drought will feed also information flow systems of the national and sub-regional action plans to combat desertification, established in accordance with principles of the Convention of the United Nations to Combat Desertification.

To evaluate the progression of these insidious phenomena (drought, desertification and climate changes impacts), the remote sensing helps collecting data on vast surfaces with regular intervals. By comparing data images between dates, it is probable to find out the evolution of drought and desertification.

Maps can be established such as the albedo (R0), the vegetation index (NDVI) and the temperature of surface Ts recorded thanks satellite measurements of sensor MODIS of TERRA or VEGETATION of SPOT or by sensors AVHRR of NOAA these satellites which provide images to weak space resolution and allow carrying out a regular follow-up at very weak cost of natural resources.

These images have a broad observation field (about entire country) and a daily temporal resolution, very useful for a regular follow-up, mainly the vegetation.

Furthermore, to make a note of the use of images with average resolution such as Land sat, (30m of resolution space) Alsat (32m), SPOT (20m) and images with high resolution such as IKONOS (1m) Quicbird (1m).

For characterization and cartography of the hydric state, the soil quality and state of degradation of a surface. One of the key ideas is the combination of these parameters resulting by image processing two to two (R0 – Ts; NDVI – Ts and R0 – NDVI).

The quoted images may be provided by manufacturers of these satellites as they may be ordered by representatives of these structures in several countries. Each image includes its price (see site SPOTIMAGE). Concerning the factorial maps, grounds, of the ground occupation, drought, desertification; May be that they are public and setting on line on Internet as it is the case of several countries, are requested from the manufacturer.

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